China’s Dilemma: North Korea and Russia’s Growing Alliance
(IT)
Secondo Kurt Campbell, vice segretario di Stato degli Stati Uniti, l'invio di circa 10.000 soldati nordcoreani in Ucraina per sostenere l'invasione russa sta provocando crescenti tensioni tra Pechino e Pyongyang. Se la fornitura di armamenti convenzionali da parte della Corea del Nord a Mosca era già nota fin dalle prime fasi della guerra, l'impiego diretto di soldati per la riconquista della regione di Kursk segna una nuova escalation, con potenziali ripercussioni sui rapporti con l'alleato cinese.
Questa svolta non è un elemento isolato, ma una tendenza in atto a partire dagli ultimi mesi. Infatti, nel giugno 2024, il presidente russo Vladimir Putin ha compiuto una visita ufficiale in Corea del Nord, la prima dal luglio 2000, quando incontrò Kim Jong-il, padre dell'attuale leader Kim Jong-un. Durante il summit a Pyongyang, Putin e Kim hanno firmato un accordo di partenariato strategico, che include una clausola di mutua difesa, secondo la quale i due paesi si impegnano ad assistersi reciprocamente in caso di attacco.
A questi sviluppi si aggiungono una serie di episodi meno appariscenti ma altrettanto rilevanti, che evidenziano un graduale allontanamento di Pyongyang da Pechino. Nel luglio 2024, il regime nordcoreano ha deciso di sostituire l'utilizzo dei satelliti cinesi con quelli russi per la trasmissione della televisione di Stato. Inoltre, nell'ottobre dello stesso anno si è celebrato il 75° anniversario delle relazioni tra Cina e Corea del Nord, ma la lettera inviata da Kim Jong-un a Xi Jinping si è distinta per l'assenza di formule tradizionali che indicano un legame di rispetto e amicizia tra i due leader e i rispettivi paesi. Questi segnali, apparentemente simbolici, riflettono una crescente insoddisfazione del regime nordcoreano verso Zhongnanhai, percepita probabilmente come meno disposta a soddisfare le necessità strategiche di Palazzo Mansudae rispetto al Cremlino.
Dunque, le autorità cinesi osservano con preoccupazione l'avvicinamento russo-nordcoreano degli ultimi mesi. La Corea del Nord è fortemente dipendente da Pechino, in particolare sul piano economico: nel 2023, ad esempio, la Cina contava per il 98% del totale tra importazioni ed esportazioni nordcoreane. Inoltre, i due paesi mantengono forti legami sul fronte diplomatico e di sicurezza, come dimostra il rinnovamento del trattato di mutua difesa firmato nel 1961. Tuttavia, questa dipendenza economica e strategica, che conferisce alle autorità mandarine una significativa influenza su Pyongyang, rischia di essere compromessa dall'intensificarsi della cooperazione tra Corea del Nord e Russia.
Pechino ha tre priorità principali nel dossier nordcoreano: (1) garantire la stabilità della regione, evitando scenari di conflitto (soprattutto tra le due Coree) che trascinerebbero la Cina in uno scontro con gli Stati Uniti; (2) promuovere la denuclearizzazione; e (3) contenere i flussi migratori irregolari, considerando che tra i 50.000 e i 200.000 nordcoreani sono fuggiti e si sono stabiliti oltre il fiume Yalu nel corso degli ultimi decenni. Il rafforzamento dell'alleanza tra Russia e Corea del Nord minaccia queste priorità. Un regime kimista più forte diventa automaticamente più imprevedibile e pericoloso, complicando gli sforzi cinesi per mantenere la stabilità regionale. Inoltre, Pechino teme che l'invio di soldati nordcoreani sul fronte ucraino possa spingere Washington e Bruxelles a rafforzare la cooperazione in materia di difesa, consolidando una contrapposizione tra due blocchi che costringerebbe la Repubblica Popolare ad appoggiare apertamente gli alleati russo e nordcoreano.
In risposta, Pechino ha adottato una serie di misure per contenere tale avvicinamento. Ha intensificato il dialogo con i principali rivali del regimedi Kim Jong-Un, Giappone e Corea del Sud. Ad esempio, lo stesso giorno in cui Putin era nella capitale nordcoreana, si teneva a Seoul un dialogo sulla sicurezza tra le autorità cinesi e quelle sudcoreane, il primo in nove anni. Parallelamente, Pechino ha fatto ricorso a misure economiche per esprimere il suo disappunto nei confronti di Pyongyang. Ha bloccato il traffico illegale di beni lungo la frontiera sino-nordcoreana e ridotto le importazioni di beni primari verso il Nord. Inoltre, ha richiesto il rientro di tutti i lavoratori nordcoreani presenti in Cina, in linea con quanto previsto dalla Risoluzione 2397 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, privando così il regime di una preziosa fonte di valuta estera. Queste manovre non mirano solo a punire Pyongyang per il recente avvicinamento alla Russia, ma anche a riposizionare la Cina come un partner affidabile nella tutela della sicurezza in Asia Settentrionale agli occhi di USA ed UE.
In conclusione, il rafforzamento dell'alleanza tra Russia e Corea del Nord rappresenta un problema per la Cina, percepita a livello internazionale come la responsabile delle azioni del governo nordcoreano. Pechino teme non solo la perdita di influenza sul regime dei Kim, ma anche la reazione occidentale all'invio di soldati nordcoreani in Ucraina, che potrebbero consolidare la formazione di due visioni geopolitiche contrapposte. Per questo, Pechino ha adottato una serie di misure con il duplice obiettivo di punire la Corea del Nord e presentarsi all'America e agli alleati filostatunitensi come attore affidabile per la gestione della stabilità regionale.
(EN)
According to Kurt Campbell, U.S. Deputy Secretary of State, the deployment of approximately 10,000 North Korean soldiers to Ukraine in support of the Russian invasion has increased tensions between Beijing and Pyongyang. While North Korea's supply of conventional weapons to Moscow was already known from the early stages of the war, the direct involvement of soldiers in the recapture of the Kursk region marks a significant escalation, with potential repercussions for its relationship with China.
This shift is not an isolated event but an ongoing trend in recent months. In June 2024, Russian President Vladimir Putin visited North Korea, the first since July 2000, when he met Kim Jong-il, the father of the current leader Kim Jong-un. During the summit in Pyongyang, Putin and Kim signed a strategic partnership agreement that includes a mutual defense clause, committing the two nations to assist each other in the event of an attack.
Adding to these developments are a series of less conspicuous yet equally significant events that indicate a gradual distancing of Pyongyang from Beijing. In July 2024, the North Korean regime replaced the use of Chinese satellites with Russian ones to broadcast state television. During the October celebrations for the 75th anniversary of diplomatic relations between China and North Korea, Kim Jong-un's letter to Xi Jinping notably omitted traditional expressions of respect and friendship, signaling a subtle yet deliberate shift. These symbolic gestures reflect growing dissatisfaction within the North Korean regime, which appears to perceive Zhongnanhai as less willing to meet its strategic needs compared to the Kremlin.
Chinese authorities are closely monitoring this rapprochement between Russia and North Korea with growing concern. North Korea remains heavily reliant on Beijing, especially economically; in 2023, for instance, China accounted for 98% of North Korea's total imports and exports. The two nations also share deep diplomatic and security ties, underscored by the renewal of their 1961 mutual defense treaty. However, this longstanding dependence, which has historically granted Beijing significant influence over Pyongyang, is now at risk of erosion as cooperation between North Korea and Russia intensifies.
Beijing has three key priorities in its North Korea policy: (1) ensuring regional stability by avoiding conflict scenarios—particularly between the two Koreas—that could draw China into a confrontation with the United States; (2) promoting denuclearization; and (3) restricting irregular migration flows, with an estimated 50,000 to 200,000 North Korean refugees having settled in China over recent decades.
The deepening alliance between Russia and North Korea threatens to undermine these priorities. A more confident and militarized Kim regime becomes increasingly unpredictable and difficult to control, complicating Beijing's efforts to maintain regional stability. Furthermore, the deployment of North Korean soldiers in Ukraine risks prompting the U.S. and the EU to strengthen their defense cooperation, fostering a deeper divide between two opposing blocs—a scenario that could force China into openly supporting its Russian and North Korean allies. In response, Beijing has taken steps to counterbalance the growing Moscow-Pyongyang partnership. It has intensified diplomatic engagement with North Korea's key regional rivals, Japan and South Korea. For instance, on the same day that Putin visited Pyongyang, Chinese and South Korean officials held a security dialogue in Seoul, the first such meeting in nine years.
Simultaneously, China has employed economic measures to signal its displeasure with Pyongyang. It has cracked down on illegal cross-border trade with North Korea, reduced imports of essential goods, and demanded the repatriation of all North Korean workers in China, following UN Security Council Resolution 2397. This move denies Pyongyang access to a critical source of foreign currency. These actions are not only designed to punish North Korea for its closer ties with Russia but also to position China as a reliable partner for maintaining regional stability in the eyes of the U.S. and the EU.
In conclusion, the alliance between Russia and North Korea poses a multifaceted challenge for China, which is perceived globally as Pyongyang's senior ally and thus partially accountable for its actions. Beijing is grappling with the dual threat of losing influence over the Kim regime and facing a consolidated Western response to North Korea's direct involvement in Ukraine. To navigate these challenges, China has adopted measures aimed at restricting North Korea's belligerence while presenting itself as a stabilizing force to the international community.
- Giancula Boccato, 29/11/24
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