Under the Sea
(IT)
La componente nucleare della Corea del Nord è certamente uno degli argomenti più rilevanti nell'attuale panorama securitario internazionale. La sua evoluzione, così come il suo ampliamento, è fonte di preoccupazione all'interno del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, soprattutto considerando il contesto delle relazioni tra le potenze nella regione dell'Asia-Pacifico. Questo, unito alla crescente competizione tra Stati Uniti e Repubblica Popolare Cinese, crea condizioni particolari in cui, nonostante le molteplici difficoltà interne, la Corea del Nord assume un ruolo centrale nei giochi strategici delle varie potenze regionali e globali.
La sua posizione geografica, situata tra alcune delle economie più grandi e sviluppate come Giappone, Corea del Sud, Russia e Cina, è fondamentale per identificare la Corea del Nord come una pedina che, sebbene non essenziale, è comunque rilevante nei movimenti dell'Asia settentrionale e oltre. Infatti, Pyongyang è riuscita progressivamente a svincolarsi dal proprio contesto regionale, proiettando la sua riottosità e instabilità anche oltre i suoi confini, grazie allo sviluppo di un arsenale atomico in costante crescita. Come questo arsenale potrebbe essere impiegato è difficile da prevedere. Nella remota ipotesi di un conflitto, si possono comunque azzardare ipotesi riguardo le modalità di utilizzo delle armi nucleari, ovvero come queste potrebbero essere "lanciate" contro gli obiettivi nemici.
È improbabile l'uso di ordigni tramite componenti aeree, poiché le forze armate nordcoreane non dispongono né della tecnologia né delle risorse necessarie per un'operazione così complessa. La maggior parte dei velivoli è infatti obsoleta, e le risorse limitate impediscono un'operatività regolare. Se il trasporto e il lancio tramite missili balistici intercontinentali (ICBM) rimane l'opzione più ovvia, un aspetto forse meno esplorato, ma più preoccupante, è la possibilità di un lancio da sottomarini.
Come per tutte le grandi potenze, i sottomarini dotati di motore elettrico alimentato da reattori nucleari a fissione sono strumenti cruciali per la proiezione geopolitica e di potere. Grazie alla difficoltà di tracciamento, alla capacità di rimanere sott'acqua a lungo senza emergere (se non per i rifornimenti necessari all'equipaggio), e alla possibilità di lanciare attacchi nucleari in qualsiasi momento, questi sottomarini sono armi tanto pericolose quanto essenziali per accrescere la postura internazionale. Questo vale ancora di più per uno Stato come la Corea del Nord, che si percepisce al centro delle nuove dispute internazionali dell'Asia-Pacifico, circondata da potenze molto più ricche e avanzate, sia economicamente che, soprattutto, militarmente.
Nonostante le difficoltà nel reperire informazioni affidabili, la flotta sottomarina nucleare della Corea del Nord è tra le più grandi al mondo. Tuttavia, ciò non implica automaticamente che sia una delle più avanzate. I dati disponibili indicano che Kim Jong-un dispone di un numero variabile di sottomarini, stimato tra 35 e 86 unità, a seconda delle fonti. La Defense Intelligence Agency statunitense, in un rapporto del 2021, ha stimato la presenza di almeno 70 sottomarini a diesel, con la progettazione di alcuni modelli più avanzati capaci di lanciare ICBM. Il sito web Global Firepower 2024 adotta invece una stima più prudente, con "solo" 35 sottomarini a disposizione della marina nordcoreana. La Nuclear Threat Initiative (NTI) ipotizza almeno 83 unità operative, suddividendo la flotta in sei categorie principali: Gorae, Sinpo-C, Sang-O, Sang-O II, Romeo, Yugo, Yono e Sinpo-D.
- La classe Gorae, che significa "balena" in coreano, è stata introdotta nel 2014 e conta attualmente un solo esemplare, il sottomarino 8.24 Yongung. Questo sottomarino, con motore elettrico a propulsione diesel, è lungo circa 66 metri e largo 6,7 metri. È ritenuto capace di lanciare ICBM, grazie ai numerosi test effettuati dalla marina nordcoreana vicino alle proprie coste. Tuttavia, essendo alimentato a diesel, le sue capacità di ritirata dopo un eventuale lancio missilistico sono estremamente limitate, rendendolo facilmente rintracciabile e vulnerabile a un contrattacco.
- La classe Sinpo-C è più recente, con la costruzione di un sottomarino di questo tipo segnalata dal National Intelligence Service (NIS) sudcoreano nell'agosto 2020. Capace di lanciare da tre a quattro missili balistici, potrebbe trattarsi del sottomarino Hero Kim Kun Ok, con la possibilità di lanciare non solo ICBM, ma anche missili da crociera armati con testate atomiche. Essendo però un aggiornamento della classe Romeo, è probabile che il Kim Kun Ok rappresenti un progetto sperimentale, utile alla creazione di classi indigene più avanzate tecnologicamente. Bisognerà attendere ulteriori rilevazioni satellitari per comprendere meglio lo stato attuale di questa classe e le sue implicazioni future.
- Le classi Sang-O e Sang-O II, di fabbricazione indigena e datate 1991, sono più vecchie. La marina nordcoreana dispone di circa 40 di queste unità, con capacità di lancio di siluri e posizionamento di mine. Si tratta di unità più piccole, con una lunghezza di circa 34 metri. Uno di questi modelli è stato catturato dalle forze armate sudcoreane ed è esposto al pubblico nel Parco dell'Unificazione di Gangneung. I modelli successivi, leggermente più grandi, misurano quasi 40 metri e sono ritenuti più veloci grazie agli aggiornamenti dei motori.
- La classe Romeo, importata dalla Cina negli anni '70, è la più critica a causa dell'invecchiamento della flotta. Con 20 unità operative, sono le uniche in grado di condurre operazioni di lunga durata, sebbene con limitazioni tecnologiche e scarse capacità di sopravvivenza in uno scenario moderno.
- Le classi Yugo e Yono sono mini-sottomarini basati su progetti jugoslavi del 1965. La maggior parte dei 20 modelli Yugo ha una lunghezza di 21 metri e sono armati con siluri da 533 mm. La classe Yono è un'evoluzione della precedente, con una lunghezza di quasi 30 metri, ma una velocità ridotta.
- La classe Sinpo-D è quasi sconosciuta, con informazioni limitate derivanti da immagini satellitari del 2019 che mostrano un sottomarino di 15 metri attraccato nella base navale di Sinpo.
In conclusione, la Corea del Nord dispone di una flotta sottomarina ampia ma inadeguata e obsoleta. Tuttavia, come indicato da Kim Jong-un, la marina dovrebbe tornare al centro degli interessi militari dello Stato, supportando i progetti di sviluppo nucleare e missilistico. Resta da vedere come Pyongyang e le altre potenze regionali agiranno in risposta a questi sviluppi.
(EN)
North Korea's nuclear capability is certainly one of the most relevant topics in the current international security landscape. Its evolution and expansion are a source of concern within the United Nations Security Council, especially considering the broader context of relations between powers in the Asia-Pacific region. This, combined with the growing competition between the United States and the People's Republic of China, creates unique conditions in which, despite many internal difficulties, North Korea plays a central role in the strategic games of various regional and global powers.
Its geographical position, located between some of the largest and most developed economies, namely Japan, South Korea, Russia, and China, is crucial to identifying North Korea as a pawn that, while not essential, is certainly significant within the dynamics of Northern Asia and beyond. Pyongyang has increasingly managed to free itself from its regional context, projecting its defiance and instability beyond its immediate neighborhood, thanks to the development of a steadily growing nuclear arsenal. How this arsenal might be employed is difficult to predict. In the still remote scenario of hostilities, however, several hypotheses can be made regarding at least the methods of using nuclear weapons, specifically how they might be "launched" against enemy targets.
Positioning the weapon on aircraft is highly unlikely, as North Korean armed forces lack the technology, technical equipment, and resources needed to carry out such a complex operation. Most of its aircraft are outdated, with limited resources, equipment, and fuel to operate even under normal conditions. While the transport and launch via intercontinental ballistic missile (ICBM) remains the most obvious option, a less explored but more worrying aspect is the possibility of launching from a submarine.
Like all major powers, submarines equipped with electric engines powered by nuclear fission reactors are essential tools for geopolitical projection and power. Due to their difficulty in being tracked, their ability to remain underwater for extended periods without surfacing (except for crew resupply), and their capacity to launch a nuclear attack at any moment, they are weapons as dangerous as they are crucial in enhancing a nation's international stance in global strategic competition. This is even more true for a state like North Korea, which sees itself at the center of new international disputes in the Asia-Pacific region, surrounded by much wealthier and more advanced powers, both economically and, above all, militarily.
Despite difficulties in obtaining reliable information, North Korea's nuclear submarine fleet is among the largest in the world. However, this does not automatically mean it is one of the most advanced. Based on available data, Kim Jong-un's fleet consists of an estimated 35 to 86 submarines, depending on the source. The U.S. Defense Intelligence Agency, in a 2021 report, estimated at least 70 diesel-powered submarines, with the development of some more advanced models capable of launching ICBMs. The website Global Firepower 2024 offers a more conservative estimate, suggesting only 35 submarines in the North Korean navy. Meanwhile, the Nuclear Threat Initiative (NTI) estimates at least 83 operational units, categorizing the fleet into six main classes: Gorae, Sinpo-C, Sang-O, Sang-O II, Romeo, Yugo, Yono, and Sinpo-D.
- The Gorae class, meaning "whale" in Korean, was introduced in 2014 and currently includes a single submarine, the 8.24 Yongung. This submarine, powered by a diesel-electric engine, is approximately 66 meters long and 6.7 meters wide. It is believed to be capable of launching ICBMs, thanks to numerous tests conducted by the North Korean navy near its coasts. However, being diesel-powered, its retreat capability after a missile launch is minimal, making it easily trackable and vulnerable to a counterattack.
- The Sinpo-C class is more recent, with the construction of a submarine of this type reported by the South Korean National Intelligence Service (NIS) in August 2020. Capable of launching three to four ballistic missiles, it may refer to the Hero Kim Kun Ok submarine, which can launch not only ICBMs but also cruise missiles armed with nuclear warheads. However, as it is an upgrade of the Romeo-class submarines, the Kim Kun Ok is likely a prototype useful for developing more technologically advanced domestic classes. Further satellite reconnaissance will be necessary to better understand the current state of this class and its future implications.
- The Sang-O and Sang-O II classes, domestically produced and dating back to 1991, are older models. The North Korean navy has about 40 of these submarines, which are capable of launching torpedoes and laying mines. These are smaller units, measuring about 34 meters in length. One of these models was captured by the South Korean armed forces and is displayed to the public at the Gangneung Unification Park. The subsequent models, slightly larger at nearly 40 meters in length, are considered faster, partly due to engine upgrades that improved overall performance.
- The Romeo class, imported from China in the 1970s, is the most critical due to the aging of the fleet. With 20 operational units, they are the only submarines capable of long-term operations, although with significant technological and endurance limitations in modern scenarios.
- The Yugo and Yono classes are mini-submarines based on Yugoslavian designs from 1965. The Yugo class, with about 20 units, measures 21 meters in length and is equipped with 533 mm torpedoes. The Yono class is an evolution of the previous one, with a length of almost 30 meters but reduced speed, reaching only 8 knots compared to the Yugo’s 12.
- The Sinpo-D class is largely unknown, with limited information from December 2019 satellite images showing a 15-meter-long submarine docked at a barge in the Sinpo naval base. More details are not currently available.
As we have seen, North Korea certainly has a large fleet, but as mentioned earlier, it is outdated and inadequate. In light of Kim Jong-un’s stated goals, the navy must once again become a central focus of the country's military and strategic interests, supporting the development of nuclear and missile capabilities. It remains to be seen how not only Pyongyang but also the various regional powers will respond to these developments.
- Tommaso Tartaglione, 23/09/24
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