Above the skies of Pyongyang
(IT)
Venerdì 11 ottobre la KCNA ha pubblicato una serie di immagini riguardanti il possibile lancio, da parte di un drone, di opuscoli e volantini critici verso il regime di Kim Jong-Un e la situazione economica nazionale. Secondo gli organi di stampa nordcoreani, l’evento si sarebbe ripetuto più volte durante il mese di ottobre, per un totale di quattro apparenti sorvoli.
Questo fatto è indicativo dell’attuale stato di tensione tra le due Coree, segnato da un costante aumento delle ostilità reciproche.
Dal punto di vista della Corea del Nord, l’evento sarà certamente sfruttato per alimentare l’ostilità verso Seoul, descritta nelle recenti modifiche costituzionali come “nemico naturale” di Pyongyang. Questo rafforza la visione di due Stati coreani sempre più separati. L’idea di una “comunità coreana” unificata, insieme ai progetti di riunificazione di tipo confederativo, sembra quindi tramontare, nonostante fossero stati, almeno in parte, avallati dallo stesso Kim Il-Sung in passato. Tuttavia, il lancio di volantini nella capitale non creerà particolari disordini, considerando che la maggior parte della popolazione urbana è fedele al regime e parte dell’élite che sostiene il sistema kimista.
L’annuncio di ulteriori sorvoli rivela però le carenze della capacità militare e di sicurezza della Corea del Nord. Il velivolo, infatti, è riuscito più volte a penetrare lo spazio aereo della capitale, dove si trovano le sedi dei principali ministeri e delle organizzazioni di partito. Appena fuori Pyongyang, inoltre, sorge una delle residenze della famiglia Kim, dove attualmente vive Kim Jong-Un. Vista l’impossibilità di nascondere la notizia, il governo nordcoreano cercherà probabilmente di aumentare la pressione sul Sud, oltre a potenziare i propri sistemi radar e d’artiglieria nell’area urbana e nei dintorni. Al momento, Seoul non ha né confermato né smentito il proprio coinvolgimento, limitandosi a sottolineare l’impossibilità di verificare come veritiere le affermazioni di Pyongyang.
Proprio su questo punto si vuole porre particolare attenzione. Anche se un’operazione del genere potrebbe sembrare una risposta della Corea del Sud ai lanci di palloni aerostatici da parte del Nord, la tempistica è sospetta. Non appare chiaro il motivo per cui il governo sudcoreano avrebbe dovuto condurre un’azione così rischiosa proprio durante il periodo di preparazione e apertura dell’undicesima sessione della Assemblea Suprema del Popolo della Corea del Nord, quando erano in discussione, secondo alcune ipotesi, misure per inasprire ulteriormente i rapporti tra Nord e Sud e modifiche costituzionali relative ai confini territoriali di Pyongyang. È vero che il governo conservatore di Yoon Suk-yeol ha rafforzato la postura di Seoul nei confronti del regime di Kim Jong-Un, specialmente intensificando la collaborazione con Stati Uniti e Giappone e mostrando il missile balistico Hyunmoo-5 durante l’ultima parata militare, arma capace di penetrare anche i bunker più profondi del Nord. Tuttavia, un’azione di questo tipo sembra più svantaggiosa per Seoul che per Pyongyang.
Con questa vicenda, il Nord potrebbe rafforzare il proprio sistema difensivo e riformare la catena di comando, rendendola più reattiva a futuri eventi di questo tipo. Dopo la diffusione della notizia, Pyongyang ha avvertito che, in caso di nuovi sorvoli, il Nord non darà notizia di una possibile risposta, che potrebbe essere militare o di altro tipo, contro il Sud. Seoul, d’altro canto, ha messo in luce l’impreparazione della difesa nordcoreana, sottolineando le gravi falle nella protezione dei principali centri di potere e comando, senza però ottenere altro risultato se non un aumento della tensione lungo il 38° parallelo.
Stabilire se sia stato l’esercito del Sud o se si tratti di un’operazione orchestrata dal Nord è difficile, vista la scarsità di informazioni disponibili.
In attesa di ulteriori sviluppi, il presidente Yoon si trova al centro delle critiche politiche. Il Partito Democratico di Corea, all’opposizione, lo ha accusato di irresponsabilità a causa delle vaghe e poco chiare risposte delle forze armate e del governo in merito all’incapacità di confermare o smentire se la Corea del Sud avesse inviato droni oltre la Zona Demilitarizzata Coreana.
(EN)
On Friday, October 11, KCNA published a series of images related to the possible launch, by a drone, of leaflets and flyers critical of Kim Jong-Un’s regime and the national economic situation. According to North Korean media, the event allegedly occurred multiple times during October, with a total of four apparent flyovers.
This incident reflects the current tension between the two Koreas, marked by a constant increase in mutual hostilities.
From North Korea’s perspective, the event will certainly be used to fuel hostility towards Seoul, which has been described in recent constitutional amendments as Pyongyang’s “natural enemy.” This reinforces the view of two increasingly separate Korean states. The idea of a unified “Korean community,” along with plans for confederative reunification, now seems to be fading despite having been partially endorsed by Kim Il-Sung in the past. However, releasing leaflets in the capital is unlikely to create significant unrest, considering that most of the urban population remains loyal to the regime and is part of the elite supporting the Kimist system.
However, the announcement of further flyovers reveals the shortcomings of North Korea’s military and security capabilities. The aircraft was able to penetrate the capital’s airspace multiple times, where the main ministries and party organizations are located. Just outside Pyongyang, one of the Kim family’s residences is located where Kim Jong-Un currently lives. Given the impossibility of hiding the news, the North Korean government will likely seek to increase pressure on the South, in addition to strengthening its radar and artillery systems in the urban area and its surroundings. So far, Seoul has neither confirmed nor denied its involvement, only emphasizing the impossibility of verifying the truth of Pyongyang’s claims.
This point deserves particular attention. Even though such an operation might seem like South Korea’s response to the North’s release of propaganda balloons, the timing is suspicious. It is unclear why the South Korean government would conduct such a risky action precisely during the preparation and opening period of the eleventh session of North Korea’s Supreme People’s Assembly, where, according to some reports, measures to further aggravate relations between the North and South and constitutional changes related to Pyongyang’s territorial boundaries were under discussion. The conservative government of Yoon Suk-yeol has indeed strengthened Seoul’s stance towards Kim Jong-Un’s regime, especially by increasing cooperation with the United States and Japan and showcasing the Hyunmoo-5 ballistic missile during the last military parade, a weapon capable of penetrating even the deepest bunkers in the North. However, an action like this seems more disadvantageous for Seoul than for Pyongyang.
With this incident, the North may strengthen its defense system and reform the command chain, making it more responsive to future events of this kind. After the news broke, Pyongyang warned that if new flyovers occur, the North will not give notice of a potential response, which could be military or otherwise, against the South. Seoul, on the other hand, highlighted North Korea’s defense unpreparedness, pointing out serious security flaws in the protection of its main power and command centers, although this has only increased tensions along the 38th parallel.
It is difficult to determine whether it was the South’s military or an operation orchestrated by the North, given the limited available information.
While awaiting further developments, President Yoon finds himself at the center of political criticism. The opposition Democratic Party of Korea has accused him of irresponsibility due to the vague and unclear responses from the military and the government regarding their inability to confirm or deny whether South Korea had sent drones beyond the Korean Demilitarized Zone.
- Tommaso Tartaglione, 13/10/24
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