Russia-North Korea Axis: Weapons and Troops for War in Ukraine

(IT)

Dal 2022, con l’aumento dell’instabilità regionale e internazionale legata al conflitto in Ucraina tra le forze di Kiev e quelle di Mosca, la Corea del Nord ha cercato di rafforzare le proprie capacità militari, aumentando tensioni e minacce verso Seoul, Washington e gli alleati regionali. Approfittando della distrazione e dell’impegno degli Stati Uniti sul fronte occidentale, Pyongyang, grazie anche all’opportunità offerta dalla guerra, ha consolidato i rapporti diplomatici con il Cremlino, vista anche la crisi materiale e umana che l’esercito russo sta affrontando nei territori ucraini occupati e sui vari fronti della cosiddetta “operazione militare speciale”.

La Corea del Nord, grazie agli ingenti quantitativi bellici a disposizione, così come alle numerose imprese statali che operano nell’ambito delle forniture militari e delle infrastrutture, si è resa subito disponibile a sostenere la Russia nel conflitto. Benché negato da entrambe le parti, sin dall’inizio della guerra esiste un accordo informale tra i due Paesi per lo scambio di armi e attrezzature militari in cambio di materie prime e derrate alimentari, nonché per lo scambio di conoscenze nei settori nucleare, spaziale e missilistico.
In questo modo, la Russia ottiene munizioni, missili e altri mezzi militari che si integrano facilmente nei suoi sistemi bellici. Questo è dovuto al fatto che molte delle munizioni nordcoreane, così come gli impianti di produzione, seguono ancora modelli sovietici, almeno per le componenti più obsolete, che la Corea del Nord è incline a vendere per fare spazio a modelli più avanzati di produzione interna.

Grazie ai continui scambi commerciali, in particolare nel porto di Rasŏn-Najin e nella struttura ferroviaria di Tumangang, la Corea del Nord ha inviato grandi quantità di container, almeno 13.000, verso i campi di battaglia in Ucraina. Ad agosto 2024, si stimava, secondo dati sudcoreani, che Mosca avesse ricevuto almeno 6.000.000 di pezzi di artiglieria.

Oltre al guadagno economico e all’aumento della produzione industriale, l’invio di munizioni e missili è cruciale per Kim Jong-Un, poiché permette di testare l’efficacia della strumentazione militare prodotta in patria e valutarne la potenza contro obiettivi di fabbricazione occidentale. In futuro, è possibile che, a causa delle scarse prestazioni di alcuni modelli, l’industria nordcoreana perfezioni la produzione, correggendo le criticità evidenziate sul campo di battaglia grazie ai rapporti che arrivano dall’Ucraina.
Oltre al sostegno economico, vi è un reciproco appoggio diplomatico, in particolare in ambito ONU. La Corea del Nord ha votato contro la risoluzione ONU ES-11/1 del 2 marzo 2022, che chiedeva il ritiro delle forze armate russe dai territori ucraini, mentre la Russia, nel marzo 2024, ha sospeso l’organo delle Nazioni Unite incaricato di monitorare l’applicazione delle sanzioni contro Pyongyang, grazie al suo potere di veto.

Questa cooperazione è culminata nel partenariato strategico firmato tra i due leader a Pyongyang lo scorso giugno. Il documento, composto da un preambolo e 24 articoli, riguarda la collaborazione politica, commerciale e l’aumento degli scambi in ambito finanziario, di investimenti, sicurezza e tecnologia. Tuttavia, gli articoli più rilevanti riguardano la sicurezza e la collaborazione reciproca in caso di minaccia o attacco da parte di uno o più Stati. In tali situazioni, le parti devono garantire assistenza reciproca per eliminare la minaccia e fornire immediata assistenza militare e di altro tipo (Art. 4 e 5). Di particolare interesse è anche la collaborazione nei settori della ricerca spaziale, biologica, nucleare e dell’intelligenza artificiale (Art. 10), ambiti in cui la Corea del Nord è attiva ma che necessitano di investimenti e nuove competenze. In particolare, il settore nucleare, dove Mosca potrebbe accelerare lo sviluppo di nuovi reattori o migliorare quelli esistenti, e quello spaziale, grazie all’esperienza della Russia nel campo dei lanciatori e vettori spaziali.

Un altro passo importante da parte di Pyongyang è stato l’invio di genieri, truppe e forze speciali dell’Armata del Popolo Coreano in Ucraina, per supportare direttamente la guerra di Mosca contro Kiev.
Secondo i servizi segreti ucraini, Kim Jong-Un avrebbe ordinato l’invio di un numero variabile di soldati, tra i 10.000 e i 12.000, includendo forze speciali, la componente teoricamente più pronta sia fisicamente che materialmente a un conflitto.
Avvisaglie di questo tipo erano già state segnalate, con la presenza, tra le truppe russe, di membri del genio nordcoreano impegnati nel funzionamento di missili balistici a corto raggio KN-23, prodotti in Corea del Nord con tecnologie locali e non facilmente integrabili, almeno nell’immediato, nel sistema bellico russo. La loro presenza aiuterà i soldati russi a familiarizzare con questi nuovi armamenti.
La notizia, secondo l’intelligence di Seoul, sarebbe confermata da immagini satellitari che mostrerebbero navi della flotta del Pacifico trasportare truppe della KPA verso l’Est russo, dove sono state inquadrate in varie basi militari, mascherate da cittadini russi provenienti da regioni come la Yakuzia o la Buriazia. Per i servizi segreti ucraini, una parte delle truppe nordcoreane si troverebbe a Vladivostok, Ussuriysk, Khabarovsk e Blagoveshchensk, pronte a essere schierate in prima linea al termine dell’addestramento.
Non è ancora chiaro se tutte le truppe nordcoreane presenti in Russia appartengano alle forze speciali o ai quadri regolari dell’esercito, ma questo rappresenta comunque un evento di grande rilevanza. Per la prima volta dal 1953, infatti, le forze nordcoreane avranno l’opportunità di testare il loro reale livello di combattimento. Indipendentemente dalle perdite, grazie all’ampia riserva di soldati su cui il regime può contare, questa esperienza di guerra potrebbe rivelarsi fondamentale per valutare la preparazione delle truppe e per far loro acquisire esperienza diretta sul campo.

Per quanto riguarda le forze speciali, l’attenzione è ancora maggiore. Si tratta infatti di forze addestrate per missioni di infiltrazione in territorio sudcoreano e per attacchi rapidi contro postazioni nelle retrovie, puntando sull’effetto sorpresa. Se sarà possibile confermare il loro impiego nel conflitto ucraino, l’esperienza acquisita potrebbe costituire un ulteriore fattore di rischio per il Sud, permettendo a Kim di contare su truppe che hanno maturato esperienza bellica. Non è quindi un caso se Seoul, nelle ultime ore, abbia chiesto il ritiro delle forze della KPA dalla Russia, ritenendole un ulteriore rischio di escalation.

Come si evolverà la situazione, lo scopriremo nei prossimi giorni o mesi, con il concreto posizionamento di contingenti della DPRK sui teatri di guerra.



Il Servizio Nazionale di Intelligence della Corea del Sud afferma che il personale nordcoreano è stato radunato all’interno della struttura militare russa di Ussuriysk, fotografata il 16 ottobre 2024; Airbus Defense and Space via South Korea’s National Intelligence Service/AFP


(EN)

Since 2022, with the increase in regional and international instability linked to the ongoing conflict in Ukraine between Kyiv’s forces and those of Moscow, North Korea has sought to strengthen its military capabilities, heightening tensions and threats toward Seoul, Washington, and regional allies. Taking advantage of the distraction and involvement of the United States on the western front, Pyongyang, also benefiting from the opportunities presented by the war, has consolidated diplomatic relations with the Kremlin, given the material and human difficulties that the Russian army is facing in the occupied Ukrainian territories and on various fronts of the so-called “special military operation.”

North Korea, thanks to its significant stockpile of military supplies, as well as numerous state-controlled companies operating in military procurement and infrastructure, has immediately positioned itself as a supporter of Russia in the conflict. Although denied by both parties, since the beginning of the war, there has been an informal agreement between the two countries for exchanging arms and military equipment in return for raw materials and foodstuffs, as well as knowledge sharing in the nuclear, space, and missile fields. This allows Russia to obtain ammunition, missiles, and other military assets that integrate smoothly into its defense systems. Many North Korean munitions and production plants still follow Soviet production models, especially for older components, which North Korea is more inclined to sell to make room for more advanced, domestically produced models.

Thanks to continuous trade exchanges, particularly at the port of Rasŏn-Najin and the Tumangang railway facility, North Korea has repeatedly shipped large quantities of containers, at least 13,000, to Ukrainian battlefields. By August 2024, it was estimated, according to South Korean data, that Moscow had received at least 6 million artillery shells.

Beyond the economic gain and the increase in North Korean industrial production, the supply of ammunition and missiles is crucial, as it allows Kim Jong-Un to test the effectiveness of domestically produced military equipment and evaluate its power against Western-made military targets. In the future, it is possible that, due to the poor performance of some models, North Korea’s military industry may refine production, addressing the issues observed on the battlefield, thanks to the numerous reports from Ukraine. In addition to economic support, there is mutual diplomatic backing, particularly at the UN. North Korea voted against UN resolution ES-11/1 of March 2, 2022, calling for the withdrawal of Russian armed forces from Ukrainian territory, while Russia, in March 2024, suspended the UN body responsible for overseeing the enforcement of sanctions against Pyongyang, using its veto power.

This cooperation culminated in the strategic partnership signed between the two leaders in Pyongyang last June. The document, consisting of a preamble and 24 articles, covers political and commercial collaboration, enhancing the possibilities of exchanges in the financial, investment, security, and technological-scientific sectors. However, the most significant articles are those related to security and cooperation in the event of a threat or attack by one or more states. In such cases, there must be mutual assistance to eliminate the threat and immediate military and other forms of support for the party involved (Articles 4 and 5). Of particular interest is the collaboration in the fields of space, biological, nuclear research, and artificial intelligence (Article 10), all areas where North Korea is active but which require funding and new knowledge. Specifically, the nuclear sector, where Moscow could accelerate the development of new reactors or improve existing ones, and the space sector, with the enhancement of North Korea’s launch systems and carriers, thanks to Russian cosmonautic expertise.

Another significant step taken by Pyongyang is the deployment of North Korean People’s Army engineers and special forces to Ukraine, directly supporting Moscow’s war against Kyiv.
According to Ukrainian intelligence, Kim Jong-Un ordered the deployment of a variable number of soldiers, between 10,000 and 12,000, including special forces, which are theoretically the most prepared both physically and materially for conflict.
There had already been reports of this, especially with the presence among Russian troops of North Korean engineers assisting with the operation of short-range KN-23 ballistic missiles produced by North Korean industries using indigenous designs and, therefore, not immediately integrated into the Russian military system. Their presence will thus help Russian soldiers better understand and use the new weapons developed by the Kim regime.
The news, according to Seoul’s intelligence, is confirmed by satellite images showing ships from the Pacific Fleet transporting KPA troops to Russia’s eastern regions, where they were integrated into various military bases, disguised as Russian citizens from Yakutia or Buryatia. According to Ukrainian intelligence, part of the North Korean military is located in Vladivostok, Ussuriysk, Khabarovsk, and Blagoveshchensk, with plans to be deployed on the front lines once their training is complete.
It is still unclear whether all the North Korean troops in Russia belong to the regular army or the special forces, but this is nevertheless a highly significant event. For the first time since 1953, North Korean forces will have the opportunity to test their actual combat readiness. Regardless of the losses, given the large number of reservists at the regime’s disposal, this combat experience could prove crucial for the troops, enabling them to assess their level of preparation and gain direct experience on the battlefield.

In the case of the special forces, the attention is even greater. These are troops trained for infiltration missions into South Korean territory and for swift attacks on rear positions, relying on speed and the element of surprise. If it is confirmed that they are employed in the Ukrainian theater, their combat experience could become an additional risk factor for the South, allowing Kim to rely on troops that are battle-tested. It is no coincidence that, in recent hours, Seoul has requested the withdrawal of KPA forces from Russia, citing the growing risk of escalation.

How the situation will evolve will become clear in the coming days or months, with the concrete deployment of DPRK contingents on the war fronts.













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