Kim Jong-un's 20x10 Development Policy: Successes, Future, and Problems (Part I)
(IT)
Dopo oltre un anno dalla sua inaugurazione, la politica di sviluppo economico regionale 20x10 è nel pieno della sua attuazione. Ad oggi, numerose fabbriche e industrie regionali sono state aperte nelle città e contee più distanti dai principali centri industriali, commerciali e produttivi nazionali. L'idea è infatti quella di migliorare la qualità della vita della popolazione che abita nelle zone rurali, la quale non gode degli stessi vantaggi di chi risiede nei grandi insediamenti urbani. Proprio questa sempre più percepita disparità tra centro e periferia è risultata essere il fulcro di una delle prime applicazioni pratiche, dal punto di vista economico (ma anche, come si vedrà, militare), della più famosa dottrina Byungjin.
La Byungjin, ovvero "sviluppo parallelo", indica l'attuale obiettivo di Pyongyang di concentrare le risorse economiche nazionali tanto nello sviluppo dell'economia quanto nel settore della difesa. Il ruolo del nucleare, in questo senso, è fondamentale, poiché permette di concentrare le già scarse risorse economiche in un dispositivo bellico altamente distruttivo, riducendo la necessità di più ampie spese nei vari rami militari dell'Armata del Popolo Coreano (marina, aeronautica, esercito e forze strategiche/speciali). Ovviamente, progetti nell'ambito della costruzione di nuovi strumenti e dispositivi bellici, così come l'aggiornamento di veicoli da combattimento terrestri, marittimi e aerei, rimarranno sempre necessari. Si può quindi ipotizzare che la Byungjin abbia quantomeno razionalizzato la spesa militare, rendendola probabilmente più conforme a un nuovo progetto di lungo termine. L’obiettivo sarebbe il perfezionamento dei sistemi di lancio balistico intercontinentale per l’arsenale atomico già completato e, più nello specifico, la realizzazione delle tanto agognate testate multiple indipendenti (MIRV). Contemporaneamente a ciò, i capitali salvati da una spesa militare ora ben sistematizzata possono quindi essere investiti nel ramo civile.
Tornando proprio al settore economico-civile, sappiamo che la politica di sviluppo regionale 20x10 nasce nel 2020, benché venga annunciata ufficialmente solo quattro anni dopo, nel gennaio 2024. Nell'agosto 2020, inondazioni e alluvioni si abbattono su gran parte delle regioni della Corea del Nord, danneggiando edifici, aziende e campi coltivati. Tra le più colpite risulta la contea di Kimhwa, nella provincia del Kangwon. Kim ordina l'immediato intervento di squadre dell'esercito per limitare i danni alle infrastrutture e soccorrere la popolazione. Successivamente, viene ordinato l'abbattimento di quasi tutti gli edifici presenti e la loro totale ricostruzione con strutture abitative più moderne e al passo con i tempi.
Proprio a Kimhwa possiamo notare i principali punti toccati dal piano 20x10, che sono:
Demolizione degli edifici presenti, come abitazioni fatiscenti o datate;
Successiva ricostruzione, comprendente il totale rifacimento delle infrastrutture abitative;
Costruzione di impianti industriali o fabbriche locali che possano garantire gli essenziali bisogni materiali e umani della popolazione (cibo, vestiti e oggetti d'uso quotidiano), impiegata all'interno delle stesse imprese.
Fine ultimo, come detto dallo stesso Kim Jong-un, è quello di "eliminare il secolare ritardo delle regioni", promettendo di aumentare "il livello di vita materiale e culturale di base della popolazione in tutte le città e contee e [...] in tutto il Paese entro dieci anni".
Nel gennaio 2024, in occasione della 10ª sessione della 14ª Assemblea Popolare Suprema, la 20x10 viene ufficialmente lanciata su scala nazionale, estendendosi a quasi tutte le regioni del Paese. Kim Jong-un, che ha personalmente promosso il progetto, compie più visite a Songchon, una cittadina situata nella regione del Pyongan Meridionale. La sua prima visita segna l’inizio della riqualificazione abitativa e industriale, mentre la seconda ha lo scopo di monitorare l’avanzamento dei lavori. La terza e ultima visita, infine, coincide con l’inaugurazione delle tre imprese locali. Questa è una delle poche occasioni in cui Kim Jong-un si reca sul posto per progetti di questo tipo, pur ribadendo costantemente l’importanza della politica regionale, ritenuta essenziale per ridurre le disuguaglianze sociali e rafforzare il welfare nazionale.
Con il completamento di almeno 19 dei 20 piani di sviluppo che devono essere portati a compimento annualmente (20x10 infatti indica la costruzione di almeno 20 fabbriche o industrie ogni anno per i prossimi 10 anni), si può supporre che il progetto sia partito con successo. Per quanto positivo, però, questo risultato non tiene conto di alcune problematiche insite all'interno della politica stessa e mai completamente risolte o chiarite dalla leadership di Pyongyang.
La prima riguarda il rischio di un numero eccessivo di progetti, con la possibilità che molti di essi vengano abbandonati momentaneamente rispetto ad altri considerati prioritari. Sappiamo infatti che, oltre alla 20x10, Kim ha annunciato la costruzione di oltre 50.000 nuovi appartamenti a Pyongyang, con nuovi quartieri che stanno trasformando il volto della città. La domanda è quale dei due progetti diventerà prioritario, considerando l'importanza che la capitale ha come fulcro e cuore dell'intellighenzia del regime.
La seconda problematica riguarda l'approvvigionamento della strumentazione tecnica per le fabbriche e delle risorse materiali ed energetiche necessarie affinché possano iniziare a funzionare e produrre, non sempre facili da reperire. Kim, forse presagendo possibili complicazioni su questo fronte, sembra abbia scaricato responsabilità (e colpe) sugli apparati locali di partito. Non è un caso che durante una delle sue visite a Songchon, Kim abbia dichiarato:
Per il 2025, con già molti progetti all'orizzonte, si intravedono alcune modifiche. Sembra infatti che, oltre alle necessità produttive, Pyongyang voglia concentrare i suoi sforzi anche nel potenziamento delle strutture sanitarie e ospedaliere. Nella contea di Kangdong risulta, come parte della 20x10, la costruzione di un ospedale, segno di un riorientamento della politica verso un ampliamento al settore sanitario e assistenziale.
Per concludere questa prima parte, possiamo dire con certezza che il progetto è partito con il piede giusto. La creazione di piccoli impianti produttivi, pensati per sostenere le economie locali sfruttando le risorse disponibili sul territorio, potrebbe davvero migliorare la qualità della vita della popolazione. Allo stesso tempo, favorirebbe una crescita economica spontanea nelle regioni coinvolte, sempre che il partito lo permetta. In caso di crisi nei sistemi di distribuzione alimentare nazionale, queste attività garantirebbero un sostegno fondamentale alle comunità locali, almeno nel breve e medio periodo.
L’idea di rendere le contee e le piccole città rurali più indipendenti dal centro si inserisce perfettamente nella visione autarchica del Juche. In questo scenario, oltre a rafforzare il benessere regionale, si punta anche a ridurre la pressione economica sulle aree centrali, già in difficoltà dal punto di vista finanziario.
Un successo, infine, anche dal punto di vista propagandistico, con Kim Jong-un ritratto come leader compassionevole, protettore degli interessi e del benessere del popolo messi a rischio, così vuole la propaganda, dalle ingiustificate sanzioni internazionali.
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The propaganda poster of the DPRK reads, “‘The 20×10 Regional Development Policy’: The People’s Army should be the flag bearer and protagonist in the struggle for regional industrial development!” Image via KCNA |
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Over a year after its inauguration, the 20x10 regional economic development policy is fully implemented. Numerous regional factories and industries have been opened in cities and counties far from the main national industrial, commercial, and production centers. The idea is to improve the quality of life for people living in rural areas, who do not enjoy the same benefits as those residing in large urban settlements. The growing disparity between the center and the periphery has become the focal point of one of the first practical applications, both economically (and, as will be seen, militarily) of the famous Byungjin doctrine.
Byungjin, meaning “parallel development,” refers to Pyongyang’s current objective of focusing national economic resources on both economic development and the defense sector. In this context, the role of nuclear weapons is fundamental, as they allow for the concentration of scarce economic resources into a highly destructive military device, reducing the need for larger expenditures across the various military branches of the Korean People’s Army (navy, air force, army, and strategic/special forces). Of course, projects involving the construction of new weapons and military devices, as well as the upgrading of land, maritime, and aerial combat vehicles, will always be necessary. It can, therefore, be assumed that Byungjin has at least rationalized military spending, making it likely more in line with a new long-term project. The goal would be to perfect the intercontinental ballistic missile systems for the already completed nuclear arsenal and, more specifically, to develop the long-awaited Multiple Independently Targetable Reentry Vehicles (MIRVs). At the same time, the funds saved from a now well-structured military expenditure can be invested in the civilian sector.
Returning to the economic-civil sector, we know that the 20x10 regional development policy began in 2020, although it was officially announced only four years later, in January 2024. In August 2020, floods and heavy rains hit many regions of North Korea, damaging buildings, businesses, and cultivated fields. Among the hardest-hit areas was the county of Kimhwa, in the Kangwon province. Kim Jong-un ordered the immediate intervention of army teams to limit damage to infrastructure and assist the population. Later, he ordered the demolition of almost all buildings and their complete reconstruction with more modern structures that met contemporary standards.
In Kimhwa, we can observe the main points of the 20x10 plan, which include:
• Demolition of existing buildings, such as dilapidated or outdated homes;
• Subsequent reconstruction, which includes the complete renovation of residential infrastructure;
• Construction of local industrial plants or factories that can meet the essential material and human needs of the population (food, clothing, and everyday items), employing people within the same businesses.
The ultimate goal, as stated by Kim Jong-un himself, is to “eliminate the centuries-old delay of the regions,” promising to increase “the material and cultural living standards of the population in all cities and counties and […] across the country within ten years.”
In January 2024, during the 10th session of the 14th Supreme People’s Assembly, the 20x10 was officially launched nationwide, extending to nearly all regions of the country. Kim Jong-un, who personally promoted the project, made multiple visits to Songchon, a town in the South Pyongan region. His first visit marked the beginning of housing and industrial revitalization, while the second aimed to monitor the progress of the work. The third and final visit coincided with the opening of three local businesses. This is one of the few occasions when Kim Jong-un visited the site for such projects, while constantly emphasizing the importance of regional policy, which is seen as essential for reducing social inequalities and strengthening the national welfare.
With the completion of at least 19 out of the 20 development plans to be completed annually (since 20x10 aims to build at least 20 factories or industries every year for the next 10 years), it can be assumed that the project has started successfully. However, while positive, this result does not account for some problems inherent in the policy itself that have never been fully resolved or clarified by Pyongyang’s leadership.
The first issue concerns the risk of an excessive number of projects, with the possibility that many of them will be temporarily abandoned in favor of others deemed a higher priority. Indeed, in addition to 20x10, Kim has announced the construction of over 50,000 new apartments in Pyongyang, with new neighborhoods transforming the face of the city. The question is which of the two projects will take priority, given the importance of the capital as the hub and heart of the regime’s intelligentsia.
The second problem concerns the procurement of technical equipment for the factories and the material and energy resources needed for them to start operating and producing, which are not always easy to obtain. Kim, perhaps anticipating potential complications on this front, seems to have shifted responsibility (and blame) to local party apparatuses. It is no coincidence that during one of his visits to Songchon, Kim declared:
If the factories cannot operate regularly due to a lack of raw materials or other problems after the production plants have been extensively set up and equipped with modern structures, it would be a crime against the Party, the State, the people, and the soldiers who contributed to the construction.
With many projects already on the horizon for 2025, some changes seem imminent. In addition to meeting production needs, Pyongyang appears to want to focus its efforts on strengthening healthcare and hospital facilities. In Kangdong County, a hospital is being constructed as part of 20x10, signaling a shift in policy toward expanding the healthcare and welfare sector.
In conclusion to this first part, we can confidently say that the project has started on the right foot. The creation of small production plants designed to support local economies by utilizing available resources in the area could significantly improve the quality of life for the population. At the same time, it would foster spontaneous economic growth in the involved regions, as long as the party permits it. In the event of a crisis in the national food distribution systems, these activities would provide essential support to local communities, at least in the short and medium term.
The idea of making the counties and small rural towns more independent from the center fits perfectly within the autarkic vision of Juche. In this scenario, in addition to strengthening regional well-being, the aim is to reduce economic pressure on central areas, which are already financially struggling.
Finally, it was also successful from a propaganda perspective, with Kim Jong-un portrayed as a compassionate leader and protector of the interests and well-being of the people, which are said to be at risk due to unjust international sanctions.
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A sign promoting the 20x10 plan reads: ""20x10 Policy for Regional Development" for Promoting the People's Welfare!" (Source: Korean Central Television) Central Television) |
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